Palestrina princeps musicae, Film di Georg Brintrup - ZDF 2009

“Palestrina princeps musicae”

un film musicale di Georg Brintrup
sceneggiatura e regia Georg Brintrup, prodotto da Lichtspiel Entertainment GmbH, su commissione di ZDF (TV Zweites Deutsches Fernsehen) in collaborazione con ARTE (Canale culturale Franco-Tedesco)

La colonna sonora, più di quaranta minuti di musica sacra e profana del grande polifonista del Rinascimento è affidata all’interpretazione di Flavio Colusso con l’Ensemble Seicentonovecento e la Cappella Musicale di San Giacomo.

nel Film Patrizia Bellezza, Alberto Bianco, Achille Brugnini, Francesco Cantone, Francesca Catenacci, Marco Celestini, Giorgio Colangeli, Pasquale di Filippo, Flavio Colusso, Domenico Galasso, Daniele Giuliani, Bartolomeo Giusti, Jobst Grapow, Claudio Marchione, Franco Nero, Stefano Oppedisano, Remo Remotti, Renato Scarpa, Silvano Silva

Flavio Colusso : Maestro di cappella

Ensemble Seicentonovecento
Radu Marian sopranista • Antonio Giovannini, Jean Nirouët contraltisti •Maurizio Dalena, Renato Moro, Raimundo Pereira, Luigi Petroni tenori •Aurio Tomicich basso • Andrea Damiani liuto e chitarrino •Andrea Coen organo e flauto diritto • Elisabetta Di Filippo tamburello

Cappella Musicale di San Giacomo Roberto Bonfè, Fabrizio Di Bernardo, Ivan Koska, Roberto Valenti
Coro di Voci bianche "J. J. Winckelmann" diretto da Donatella Casa

coreografie Gloria Giordano • costumi Raffaele Golino • scene Änne Schanz-Kölsch • grafica Carmine de Lillo, script italiano Mario Di Desiderio • 3D FX Piero Perilli • camera e suono Paolo Scarfó, Piergiorgio Mangiarotti, Oliver Kochs, Benny Hasenclever, Jorge Alvis • direttori di produzione Aloys Silva, Peter Naguschewski • regia audio e missaggio Francesco Sardella

produzione musicale Musicaimmagine, Roma
direttore di produzione: Silvia De Palma • consulenza musicologica: Johann Herczog

Versione originale Italiana, colore, girato tra febbraio e maggio 2009 a L’Aquila, Santo Stefano di Sessanio, Roma; HD, Digi Beta 16:9, Stereo, durata 52’
Allegati Audio / Video Foto Press
Princeps musicae
di Georg Brintrup

Quando Giovanni Pierluigi da Palestrina (Ioannes Petrus Loisius Praenestinus, ca.1525-1594) morì, lasciava ai posteri un’eredità di quasi mille composizioni. Questo fi lm mira a far percepire il ponte ideale che ci  unisce alla musica del compositore, per mostrare come la eco del suono da lui creato è in grado di impressionare la coscienza moderna. Con l’ausilio della tecnica video ad alta defi nizione ho cercato di trasmettere la vitalità della sua arte musicale e di far comprendere perché Palestrina fu elevato a “Principe della musica”. Nella cultura occidentale i suoi capolavori sono come gli affreschi di Michelangelo e di Raffaello, i drammi di Shakespeare o le scoperte di Galileo. Di fronte ad essi i rumori e il frastuono del quotidiano contemporaneo si mostrano per quello che sono: una patina di polveri sottili che inquinano la vera forza vitale che è nello spirito dell’uomo. E la musica di Palestrina può risvegliare quella forza: stimolando la fantasia sembra capace di muovere i granelli di polvere, sospesi nei raggi di luce, come se fossero pianeti dell’Universo; di rendere le stelle gocce in un oceano di silenzio; di mutare un edificio del Rinascimento in un’architettura minimalista di oggi...

Nel film il protagonista non appare sempre “in persona”, ma incontriamo i suoi amici e i suoi nemici che ci rivelano i diversi aspetti dell’uomo e dell’artista. Biografi a, tecnica della composizione, logica sottesa alle azioni e alle scelte sono presentati attraverso la luce rifl essa dei suoi contemporanei che pronunciano commenti o semplicemente ricordano fatti salienti: membri del clero romano, principi, musicisti, alcuni dei suoi ex-allievi, i suoi familiari, e infine un moderno maestro di cappella nella Roma di oggi, che ho voluto riprendere sul campo, mentre è al lavoro con i suoi cantori. Interventi preziosi al fine di contestualizzare l’artista e la sua opera in un ambiente di grandi contraddizioni e tensioni ideali, artistiche, sociali, religiose.

Un gruppo di voci maschili eseguono i brani sia in dodici, sia a “parti reali” a sei, cinque o quattro voci; i solisti non vengono ripresi in maniera fissa in mezzo allo spazio delle chiese e degli altri luoghi, ma sono “attori”, nucleo centro e nello stesso tempo elemento unificante del film: un corpo risonante che poi può anche essere “sezionato”, perché ogni voce è indipendente dalle altre e può essere a sé. Il gruppo commenta” acusticamente la biografi a di questo grande maestro, presentando sia alcune delle opere più famose, ma  anche composizioni meno conosciute. La musica di Palestrina si trova sempre sulla soglia, in quello spazio magico dove regna l’assoluto silenzio, dove tutto è sospeso, dove ciascuno è capace di aprirsi oppure di chiudersi; dove è visibile l’ambiguità della vita stessa. Da qui muove e si sviluppa la suspense del film. Saranno poi le immagini a condurre alla musica, a mettere la musica in scena.