Colusso : Missa Sancti Andreae Avellino, 2007

Basilica di San Paolo Maggiore
Napoli, 10 novembre 2007 - ore 18:30

IV centenario del transito al cielo di sant’Andrea AVellino

< vedi Scheda nel "CATALOGO"

Maria Chiara Chizzoni e Silvia De Palma soprani
Antonio Giovannini alto
Maurizio Dalena e Guido Ferretti tenori
Aurio Tomicich basso

Coro del Monastero di San Gregorio Armeno

Cappella Musicale Theatina
Flavio Colusso, direttore

Ed. discografica : MR Classics, 2008 (1 CD, MR06MT)
Live, WORLD PREMIERE RECORDING
Audio / Video Press
La Missa Sancti Andreae Avellino di Flavio Colusso
Paolo Emilio Carapezza [dalla presentazione alla Partitura]
 
Questa Missa Sancti Andreae Avellino di Flavio Colusso, finita di comporre nel 2007 e subito cantata e sonata proprio il 10 novembre, festa del santo eponimo, nella Basilica di San Paolo Maggiore in Napoli, è musica antica e novissima assieme. Antica è la struttura generale: quella polifonica, policorale, concertata su basso continuo, del barocco trionfante del Seicento, ma piena di più antiche tradizioni: canto gregoriano (ora puro, ora imbastardito), cantus planus binatim, tropi, lauda e fanfare, contrappunti e falsobordoni rinascimentali; e soprattutto di moderni artifici, miscele, cambi e sorprese. Davvero Seicento-Novecento. […]

L’organico è di quattro cori: tre vocali e uno strumentale. […] L’armonia è in fondo triadica-tonale; ma la ricchezza di dissonanze la rifrange in mille guise, accendendola di colori cangianti. L’opera si articola in nove sezioni: quattro ordinarie (Kyrie e Gloria; Sanctus e Agnus Dei) e cinque proprie (Introitus, Alleluja e Offertorium, Communio e Lauda). I testi intonati sono in latino: tranne il Kyrie, ch’è in greco antico, con tropi in castigliano, in inglese e in italiano; e tranne gli ultimi due: Communio in castigliano, Lauda in italiano. […]

La musica antica e moderna, secentesca e novecentesca, di Flavio Colusso si basa sulla solida struttura centrifuga dei Concerti e delle Sacrae Symphoniae gabrieliane: su queste egli meravigliosamente innesta da un lato stilemi e procedimenti compositivi centripeti della tradizione italiana medievale e rinascimentale, dall’altro la pluralità estroversa di linguaggi e procedimenti centrifughi […]. Come nella poesia di Ezra Pound, così nella musica di Colusso non c’è confine tra antico e moderno, tra opera originale e traduzioni: queste sono sempre trasposizioni che conseguono alta fedeltà poetica, grazie alla vasta e profonda cultura dell’autore.